di Stefano Pezzola
“La mascherina la dovete mettere altrimenti Natale lo fate a letto. Non fate i disinvolti e gli ottimisti. Vi prego, quando ci sono momenti di assembramento indossatela. Ho contato solo sei persone, sei pellegrini che la indossano stamattina. Eppure c’è qualche segnale preoccupante che arriva dall’Estremo Oriente. Quello che succede in Cina dopo un mese e mezzo arriva da noi. Speriamo di non incappare in qualche variante che può creare problemi”.
Così Vincenzo De Luca, Presidente della Regione Campania, questa mattina parlando agli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Napoli.
Archiviata per qualche giorno l’era delle virostar televisive, il ritorno dei sermoni politici è sempre dietro l’angolo.
“Non fate i disinvolti e gli ottimisti” sentenzia alla platea di studenti universitari.
L’ultimo pretoriano delle mascherine probabilmente dimentica che il concetto di ottimismo è legato alla sfera emotiva, per essere ancor più precisi, parliamo dell’equilibrio interiore tra sicurezza di sé e la forza che il nostro pensiero ha nel non lasciarsi sopraffare dai pensieri negativi, dalle esperienze di vita personali e dalle circostanze che attraversano la nostra quotidianità.
Direte “ facile a dirsi“, invece dobbiamo dircelo, anzi, dovete dirlo al Presidente De Luca.
Perché è giusto che l’ottimismo lo coltivino proprio gli studenti assieme a quel pizzico di disinvoltura che è “il profumo della vita“.
Poi se capita di trascorrere un paio di giorni a letto con l’influenza coccolati dai genitori con spremute di arancia e cioccolate calde, non credo sia un dramma.