In vista dell’approvazione del bilancio di previsione, la giunta comunale di Cortona ha deliberato l’adeguamento delle tariffe dell’imposta di soggiorno. Sulla base della classificazione delle strutture ricettive vengono adottati due diversi gradi di aumento: 50 centesimi in più per la stragrande maggioranza delle realtà turistiche e un euro in più per residenze alberghiere da almeno 4 stelle e per i residence. Entrambe queste due ultime categorie salgono da 3 a 4 euro per notte per ciascun pernotto. La maggioranza delle strutture turistico ricettive presenti nel territorio comunale registra un incremento di mezzo euro. Secondo la consueta classificazione di seguito vengono elencate le nuove tariffe:
- Alberghi e residenze turistico alberghiere di 2 stelle: 2,0 euro
- Alberghi e residenze turistico alberghiere di 1 stelle: 1,5 euro
- Affittacamere, B&b, locazioni ad uso turistico svolte in forma imprenditoria e svolte in forma non imprenditoriale: 2,0 euro
- Case per ferie: 2,0 euro
- Agriturismi: 2,5 euro
- Case appartamenti vacanze, Alberghi diffusi e Condhotel: 2,5 euro
- Ostelli, campeggi, agricampeggi e aree sosta camper: 1,5 euro
Viene confermata la riduzione al 50% dell’imposta nei mesi di gennaio, febbraio, marzo e novembre.
«Dopo il periodo Covid stiamo assistendo a numeri crescenti riguardo le presenze turistiche nel nostro territorio. Tutto questo richiede un salto di qualità nell’erogazione di servizi e in maggiori risorse per la promozione dell’offerta culturale della nostra città – spiega il sindaco di Cortona Luciano Meoni – Con queste variazioni ci adeguiamo agli standard che vengono richiesti da molte città d’arte, va inoltre ricordato che ogni provento dell’imposta di soggiorno può essere utilizzato solo ed esclusivamente in favore di servizi per i visitatori e promozione turistica. Senza entrare in polemica con la minoranza, va ricordato come alcune delle tariffe a cui si giunge con la nostra delibera, erano quelle previste dallo schema di imposta emanato nel 2012».
Infine, contrariamente a quanto affermato in alcune comunicazioni apparse sulla stampa, il provvedimento non è retroattivo essendo esecutivo dal 3 di gennaio 2023, giorno in cui è avvenuta la comunicazione dell’Ufficio Tributi alle varie strutture turistico ricettive.