Gli oli utilizzati in cucina (olio di frittura, strutto, olio da cucina o quello degli alimenti sott’olio) devono essere raccolti e non versati nel lavandino: intasano le tubature e causano problemi anche ai depuratori più sofisticati. Se finisce nell’ambiente un litro di olio può contaminare seriamente la falda e le acque superficiali, formando una pellicola che ostacola l’ossigenazione dell’acqua.
L’Amministrazione comunale di San Giovanni Valdarno e Sei Toscana hanno attivato un nuovo servizio posizionando nel territorio cinque colonnine per la raccolta dell’olio alimentare esausto: due in via Peruzzi, vicino al supermercato, due in via Fermi, zona Bani e uno in piazza Nasoni in zona Ponte alle Forche. Oltre a queste, c’è la stazione ecologica itinerante di Sei Toscana che si ferma in via Rosai durante in mercato del sabato mattina e in zona Oltrarno il secondo sabato del mese o il centro di raccolta in località Ponte alle Forche aperto il lunedì ed il giovedì mattina dalle 8 alle 13, il mercoledì dalle 13,30 alle 18,30 (dal 1 maggio al 30 settembre dalle 14 alle 19) ed il sabato dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 17,30.
L’olio esausto di cucina, se non smaltito correttamente, può creare danni ambientali molto significativi: basta infatti un litro d’olio alimentare esausto per rendere non potabile un milione di litri d’acqua, una quantità che potrebbe dissetare circa 140 persone per 10 anni.
Questo particolare rifiuto deve essere raffreddato e raccolto separatamente all’interno di contenitori in plastica. I recipienti ben chiusi vanno poi conferiti nei punti raccolta idonei.
“Continua l’impegno della amministrazione comunale per aumentare i servizi di raccolta differenziata nel territorio comunale”, ha dichiarato Valentina Vadi, sindaco di San Giovanni Valdarno. “La collocazione di questi cinque nuovi contenitori per la raccolta dell’olio alimentare esausto ha lo scopo di migliorare la raccolta differenziata e di preservare l’ambiente e va ad aggiungersi ad altre azioni compiute nella stessa direzione: il potenziamento del Centro di raccolta del Ponte alle Forche, la stazione ecologica presente anche nel quartiere Oltrarno, le foto trappole e gli ispettori ambientali e la collaborazione, aperta con i Cittadini Attivi Angeli del Bello di San Giovanni Valdarno, che alle postazioni danno informazioni ai cittadini sul corretto conferimento dei rifiuti.
Penso che anche quest’ultimo passaggio, fondamentale per impedire l’inquinamento delle acque, possa costituire uno strumento importante per migliorare i comportamenti e le abitudini di smaltimento dei rifiuti della cittadinanza, a cui mi auguro la cittadinanza possa ricorre in maniera massiccia. E’ una dotazione di contenitori aumentata rispetto alla sola casina dell’olio esausto presente fino ad ora in via Napoli, che aumenterà di numero ancora nei prossimi mesi andando a coprire tutti i quartieri, e che si è concretizzata grazie alla collaborazione con il gestore del servizio di raccolta dei rifiuti, Sei Toscana”, ha concluso il sindaco.
A partire da oggi sarà quindi possibile conferire in modo corretto l’olio alimentare esausto domestico, quello utilizzato per la preparazione e conservazione del cibo. Il conferimento è molto semplice: basterà raccogliere l’olio all’interno di una bottiglia di plastica della capienza massima di due litri e, una volta chiusa con l’apposito tappo, inserirla all’interno del contenitore di raccolta. È vietato conferire direttamente l’olio all’interno delle colonnine ed è proibito inserire contenitori con olio minerale (come l’olio motore delle macchine) o lubrificanti.
“Seguitiamo ad attuare quelle misure fondamentali che consentono al cittadino di conferire i rifiuti nel mondo corretto. Fare bene la differenziata – ha commentato l’assessore all’ambiente Laura Ermini – significa difendere l’ambiente a beneficio di tutti. Un litro d’olio di frittura disperso nell’ambiente può inquinare un milione di litri di acqua e per essere smaltito in natura occorrono 10 anni. La raccolta differenziata dell’olio alimentare esausto consente di riutilizzare questo rifiuto per trasformarlo in lubrificanti, biodiesel, tensioattivi e saponi.”