Sabato 29 ottobre alle 21 e 30 al Comunale, terzo appuntamento della Rassegna “Materiali in scena” che ospiterà “QNCLPS” – Questi non ce li possiamo scordare, storie partigiane di quei ragazzi che si diedero alla macchia”, una narrazione con musiche e immagini portata in scena da Arlo Bigazzi e Diego Repetto per il centenario della nascita di Beppe Fenoglio (e in realtà anche per il centenario dell’infausta marcia su Roma del 1922).
Lo spettacolo ha debuttato ad Alba in occasione dell’apertura delle celebrazioni dei “ventitrè giorni” raccontati proprio da Fenoglio, scrittore e partigiano che tanto ha creduto nei giovani e che è rimasto fedele al tema della Resistenza fino alla fine dei suoi giorni, ed è promosso dal Centro Studi Beppe Fenoglio e prodotto dall’Anpi Sezione Alba/Bra.
In scena viene proposta la lettura dei testi di Fenoglio e di una serie di pagine di autori che contribuirono a far grande la narrativa italiana del secondo dopoguerra, con romanzi e storie riferite alla guerra partigiana.
La produzione artistica è della Materiali Sonori, mentre le narrazioni sono interpretate da Chiara Cappelli, Amandine Delclos, Diego Coscia, Andrea Borgogno, Leonardo Pagliazzi, Bettina Borri e Nina Viticchi. Le musiche, invece, sono composte ed eseguite dal vivo da Arlo Bigazzi (basso elettrico, elettronica), Lorenzo Boscucci (elettronica) e Cosimo Boni (tromba). Le immagini sono di Simona Canacci, l’assitenza tecnica di Lorenzo Donato e il progetto di Arlo Bigazzi e Diego Repetto.
“QNCLPS pone l’accento sulle scelte, i timori, gli entusiasmi e le speranze che portarono quei giovani, vissuti nel ’43, alla decisione d’intraprendere la strada della Guerra di Liberazione con l’intento di porre in evidenza l’umanità e l’energia che sono innate negli anni della gioventù. Quell’energia che prende origine dalla più o meno consapevole speranza di partecipare alla costruzione di un mondo migliore e pure da quell’esuberante incoscienza giovanile che non ha ben chiaro il perché ma che niente toglie alla loro scelta di parte, ma rafforza la spinta di quei giovani verso una forma di riscatto desiderato e cercato e che li rese forze storiche attive.
I testi autoriali, adattati alla lettura e all’interpretazione teatrale, sono intervallati da alcune lettere dei condannati a morte della Resistenza, contrapponendo così le scelte, spesso sostenute più dall’istinto che da una preparazione ideologica, con il momento della consapevolezza e della fierezza del proprio coraggio, le apprensioni verso i propri cari e la speranza che il proprio sacrificio potesse servire per un futuro migliore.
Andando oltre l’epica partigiana, QNCLPS pone inoltre l’attenzione anche su quell’esplosione letteraria che in quegli anni, prima che un fatto d’arte, fu una questione esistenziale e collettiva, dove il desiderio di libertà non era tanto nella volontà di documentare o informare, ma quella di esprimere loro stessi e le amarezze della vita incontrate e vissute in un universo variegato e multicolore di esperienze. Con frammenti da Enzo Biagi, Pietro Chiodi, Italo Calvino, Giorgio Bocca, Emilio Sarzi Amadè e Beppe Fenoglio.”