Resta incomprensibile il motivo per il quale un uomo abbia lasciato la propria cittadina e con un’ascia nascosta in uno zaino a spalla e si sia allontanato a 40 km di distanza da casa, ma di fatto è ciò che è successo.
A metà della scorsa settimana, infatti, un quarantenne, già noto in città per aver creato altri disordini nel centro biturgense, è arrivato in autobus (i Carabinieri di via del Prucino gli avevano già ritirato in passato la patente per guida in stato di ebbrezza), ed è stato arrestato dai Carabinieri. Il provvedimento dei militari dell’Arma è scaturito dalla resistenza fisica e dall’aggressione opposte quando, avendo avuto una segnalazione di sedie e tavolini rotti con quell’ascia (probabilmente a causa di un’accesa discussione con la propria fidanzata), i militari hanno proceduto al controllo. Al primo accenno di avvicinamento, l’uomo è andato in escandescenza, inveendo contro gli operanti e con un movimento fulmineo ha di nuovo afferrato l’ascia tentando di usarla contro i Carabinieri in uniforme, che invece hanno saputo reagire, prevenendo e schivando il pericoloso attacco e disarmandolo.
A quel punto l’aggressore ha tentato la fuga a piedi, ma è stato subito bloccato, ammanettato per la sua e l’altrui sicurezza e portato in caserma. L’intervento dei sanitari della Croce Rossa ha poi permesso di accertare come l’uomo si trovasse sotto l’effetto di un mix di farmaci ansiolitici e alcolici. Sedato e ricoverato in ospedale per diverse ore, dopo essere stato dimesso è stato infine portato in carcere ad Arezzo in attesa del giudizio della magistratura sul comportamento tenuto. Le persone sottoposte ad indagini si presumono innocenti.