La Liberazione, in Valdarno, arrivò nell’estate del 1944: il passaggio del fronte, con le truppe angloamericane, aiutato e sostenuto dalla lotta dei partigiani, giunse a San Giovanni il 24 luglio di 79 anni fa. Ogni anno il Comune celebra la sentita ricorrenza attraverso momenti istituzionali e significativi eventi.
“Il contributo del Valdarno, dei suoi territori alla storia della Resistenza e della Lotta di Liberazione dal nazifascismo, è stato un contributo alto in termini di vite umane”, ha dichiarato Valentina Vadi, sindaco di San Giovanni Valdarno. “Numerosi furono gli eccidi in cui persero la vita, spesso in maniera drammatica e violenta, tanti civili, uomini, donne, bambini. Civitella in Valdichiana, Vallucciole, San Pancrazio, Massa dei Sabbioni, Meleto, Castelnuovo dei Sabbioni, Santa Lucia, Badia a Ruoti, Pogi, Matole, solo per ricordarne alcuni. Il nostro territorio, nell’estate del ’44, mentre le truppe anglo-americane cercavano di risalire la penisola e sfondare la Linea Gotica per liberare il Centro ed il Nord Italia, fu teatro di scontri, rastrellamenti e bombardamenti tragici prima di tornare alla libertà: il 16 luglio del 1944 fu liberata Arezzo, il 19 luglio Montevarchi, il 24 luglio San Giovanni e Cavriglia, mentre Firenze sarà liberata in agosto.
Il nostro è stato un territorio che ha dato un contributo significativo anche alla lotta partigiana contro i tedeschi ed i fascisti: tanti giovani, animati da valori ed ideali di libertà, uguaglianza, giustizia sociale e solidarietà partirono, dopo l’Armistizio, alla volta dei monti ed entrarono nelle brigate partigiane. 79 anni dopo quel 24 luglio 1944, commemoriamo e celebriamo la Liberazione di San Giovanni e i caduti, perché in noi c’è un profondo debito di riconoscenza, un ‘dovere morale’ del ricordo e della memoria”.
“Una giornata importantissima – ha aggiunto Giuseppe Morandini, presidente di Anpi Valdarno – da un punto di vista storico, politico e umano. Il 24 luglio finiva un periodo buio per il nostro territorio anche se rimanevano cicatrici profonde. San Giovanni Valdarno diede un grande contributo nella lotta contro il nazifascismo ed è giusto celebrare ogni anno questa ricorrenza perché non se ne perda la memoria, soprattutto nei confronti delle nuove generazioni”.
Lunedì 24 luglio, giorno della Liberazione, alle 21,30 in piazza Masaccio, il sindaco di San Giovanni Valdarno Valentina Vadi e il presidente di Anpi Valdarno Giuseppe Morandini affronteranno l’importanza di questa giornata e il valore della memoria.
A seguire, nell’ambito del festival Orientoccidente, organizzato insieme al Comune di San Giovanni Valdarno e a Materiali sonori, si terrà il concerto dell’Orchestra Multietnica di Arezzo con ospiti i Modena City Ramblers. Uno straordinario evento voluto dal Comune di San Giovanni Valdarno con l’adesione di Anpi Valdarno e a ingresso gratuito.
Costituita nel 2007, proprio in collegamento con Orientoccidente, l’Oma ha tracciato in tutti questi anni di concerti, spettacoli teatrali e laboratori in tutta Italia un percorso di culture e di tradizioni. Diretta da Enrico Fink, è costituita da circa 30 musicisti provenienti da Albania, Argentina, Bangladesh, Colombia, Costa d’Avorio, Giappone, Libano, Palestina, Romania, Russia, Somalia, Svizzera e dalle più svariate regioni italiane. Questa volta i partner, nel progetto “Culture contro la paura”, saranno Modena City Ramblers e il loro amore incondizionato per la musica della tradizione popolare: celtica, klezmer, balcanica e italiana. Nascono come gruppo di folk irlandese e hanno attraversato un trentennio costellato di successi, sia dal punto di vista discografico che per i concerti in Italia e in Europa. Nel 2022 hanno dato il via al tour per celebrare “Appunti Partigiani”, disco d’oro del 2005 e importante tappa della loro ricca carriera discografica. Con l’Orchestra Multietnica presenteranno un fervido racconto di culture in dialogo, tra tradizione e innovazione, nel loro farsi incontro e confronto, contro la paura delle tante diversità che abitano gli esseri umani.