“La convocazione degli Stati Generali della Sanità toscana come primo obiettivo di Giani appare più un’ammissione di non aver fatto bene in passato, e conseguentemente una clamorosa smentita a Rossi e Saccardi: a cosa servirebbero infatti gli Stati Generali se il modello Toscana fosse veramente il modello funzionante tanto sbandierato ai quattro venti?
Quindi, almeno sul fallimento della riforma di questi ultimi anni, a quanto pare, siamo unanimamente d’accordo.
Una riforma che ha svuotato di funzione e competenze i nostri ospedali di vallata con ripercussioni gravissime sul servizio dei cittadini aretini, e che pure nelle sue rare parti interessanti come quella sulle case della salute toscane, si conclama il fallimento visto che erano previste nel numero di 167, poi ridotte a 116, ne sono state avviate solo 61 delle quali appena 17 sono operative.
Uno stillicidio, ulteriore testimonianza di una gestione approssimativa della sanità, da parte della Regione, che affoga nel buco nero del debito, e che necessita quindi prioritariamente degli stati generali per riformarla.”