di Laura Privileggi
Partiamo con il gruppo consiliare Fdl Figline Incisa esordisce così: “Il Comune Unico ed il sistema di raccolta rifiuti con il porta a porta faranno scendere la tassa sui rifiuti. Questo ci è stato sempre rappresentato dalla politica locale ma la verità purtroppo è che dal 2014 ad oggi l’aumento è stato del 30% con l’ennesima “stangata” di quest’anno che peserà gravemente su Famiglie e Imprese.”
“È evidente sottolinea il gruppo consiliare FDL come tale costante aggravio sia dovuto alla mancanza di impianti di smaltimento che il PD regionale avrebbe dovuto realizzare mentre invece siamo fermi all’utilizzo delle discariche a cielo aperto.
Da questo punto di vista, peraltro, attendiamo ancora che il Comune si attivi per togliere dal piano regionale dei rifiuti l’area delle Borra, come approvato lo scorso anno a seguito di un ordine del giorno presentato dalla capogruppo FdI, Giorgia Arcamone.
Ai costi regionali, si sommano poi a livello locale i maggiori costi di gestione del servizio di ritiro con porta a porta.”
“Già nel 2021 denunciavamo questa situazione senza però venire presi in considerazione. A distanza di un anno, l’Amministrazione, boccia il bilancio di Alia, ma chiede la presa d’atto del Consiglio Comunale del PEF che specifica i costi della TARI senza spiegare ai cittadini le motivazioni che stanno alla base degli aumenti.
Le agevolazioni poi stanziate sono assolutamente insufficiente per ridurre il peso della tassa sui cittadini e che distraggono fondi che potrebbe essere meglio impiegati.
In conclusione, raccogliamo il grido di allarme “caro rifiuti” lanciato da Cittadini, Famiglie ed Imprese che inevitabilmente ancora una volta è dovuto a scelte politiche sbagliate.”
Non è solo Fdl ad essere sul piede di guerra, anche Cristina Simoni, che fa parte dell’opposizione, capogruppo delle liste civiche per Figline e Incisa, commenta: “Sono d’accordo con la CNA, è da irresponsabili”.
Cristina Simoni, infatti, attraverso una nota fa sapere di aver votato contro l’aumento della tassa sui rifiuti deciso nei giorni scorsi durante l’ultimo Consiglio Comunale.
“Di fronte a questo aumento concretizzatosi negli ultimi anni fino ad oggi, e che ha colpito famiglie e le imprese del nostro Comune, ha commentato Cristina Simoni, non posso che concordare con quanto ha dichiarato nei giorni scorsi Giacomo Cioni, presidente della CNA di Firenze, ovvero che è ‘offensivo e irresponsabile’ chiedere aumenti senza aver previsto per il futuro alcun sistema per la gestione razionale ed economica dei rifiuti”.
“Oltretutto l’Amministrazione comunale di Figline Incisa, ha aggiunto Simoni,non ha stanziato alcuna cifra per alleviare questa vera stangata nei confronti dei cittadini, anche se il bilancio in attivo del Comune avrebbe consentito una variazione per trovare le risorse economiche necessarie per mitigare questi aumenti esagerati della Tari che vanno ad aggravare una situazione già pesante dovuta agli aumenti dei costi energetici e delle materie prime. Il Comune di Figline Incisa avrebbe dovuto prendere esempio dall’assessore al bilancio di Firenze che, proprio grazie ad una variazione del bilancio comunale, ha trovato quei 6 milioni di Euro che sono stati utilizzati per dimezzare gli aumenti decisi dall’Ato”.
“Nel nostro Comune la situazione è paradossale, ha puntualizzato Simoni, mentre i cittadini si impegnano nella raccolta differenziata con il metodo ‘porta a porta’ che ha raggiunto oltre il 79%, l’Amministrazione comunale punisce questo impegno con un aumento di quasi il 30% delle tariffe. E pensare che l’unione dei Comuni di Figline e Incisa era stata fatta proprio promettendo un abbattimento delle tariffe, che in realtà non c’è mai stato”
Cristina Simoni ha poi concluso il suo intervento esprimendo una critica di carattere politico nei confronti della maggioranza, a guida Pd, che sostiene la Giunta guidata dalla sindaca Mugnai: “È inutile che in sede Ato l’Assessore all’ambiente Paolo Bianchini voti contro gli aumenti delle tariffe, e poi il Consiglio Comunale di Figline Incisa finisce per approvare questa stangata che colpisce le tasche dei cittadini. Ci vorrebbe più coraggio da parte degli amministratori comunali. Capisco il loro imbarazzo ad andare contro le scelte sia di uomini che di politiche decise dal partito, ma qualche volta si può dire anche no, nell’interesse dei cittadini”.
“Ancora una volta, ha concluso Simoni, prendo a prestito le parole del presidente della Cna, il quale si è scagliato contro una classe politica mediocre ed incapace di assolvere ai propri doveri’. Anch’io, come Giacomo Cioni, penso che l’atteggiamento dei sindaci sia imbarazzante, forse spiegabile solo dal fatto che 32 tra di loro, alle prossime elezioni non saranno più rieleggibili”.