I Carabinieri della Compagnia di San Giovanni Valdarno hanno inferto un ennesimo colpo a quella che è ormai diventata una piaga dei tempi moderni, soprattutto in questi anni di pandemia, in cui il volume degli acquisti online è cresciuto esponenzialmente. L’interazione a distanza, praticamente inevitabile in tempi di pandemia, sfortunatamente pare infatti rendere più spregiudicati i malintenzionati, oltre che più vulnerabili le vittime designate. Numerosissimi i casi del genere denunciati negli ultimi mesi. A tal riguardo, emerge ancora una volta la necessità che i cittadini valutino con attenzione tutte quelle situazioni in cui si trovano di fronte ad offerte troppo convenienti, o interlocutori stranamente insistenti, dietro le quali spesso si potrebbero celare malintenzionati dediti alle truffe. Stavolta, gli investigatori hanno evidenziato un modus operandi non comunissimo, ma comunque abbastanza “ricorrente” nelle indagini incentrate su questo genere di delitti. I truffatori, infatti, in entrambi i casi hanno contattato la parte offesa, manifestando un (falso) interesse per un annuncio dalla stessa pubblicato. Un vero e proprio capovolgimento di ruoli, tra truffatore (in questo caso, il sedicente acquirente) e truffato (stavolta da identificarsi, in entrambi i casi, nel venditore).
Nel primo caso, su cui hanno investigato i Carabinieri della Stazione di Cavriglia, dopo una veloce contrattazione, l’interlocutore della parte offesa (un pregiudicato residente nel bresciano, con alle spalle svariati precedenti di polizia) ha dichiarato la propria intenzione di acquistare il bene, un treno di pneumatici “d’occasione”, confermando che avrebbe effettuato un pagamento con bonifico, e facendosi dare le coordinate bancarie. A quel punto, adducendo come scusa alcune asserite difficoltà nell’eseguire il pagamento elettronico, ha ricontattato il venditore (un giovane cavrigliese), e, con una efficace parlantina ed approfittando della buona fede, col pretesto di effettuare alcune prove di bonifico l’ha indotto ad accreditare su delle carte POSTEPAY nella disponibilità sua e di una complice la somma di € 495, facendo successivamente perdere le proprie tracce. A quel punto al giovane Cavrigliese, compreso il raggiro, non è rimasto altro che rivolgersi ai Carabinieri, che dopo una serie di accurati accertamenti elettronici e bancari, hanno ricostruito il raggiro messo in opera dall’indagato e dalla sua complice, entrambi residenti nel bresciano. I due sono stati deferiti in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Arezzo, per truffa aggravata.
Analogo esito ha avuto un’altra indagine, condotta dai Carabinieri della Stazione di Levane. Anche in questo caso l’oggetto del contendere ineriva al contesto automobilistico, atteso che la parte offesa aveva deciso di porre in vendita la propria autovettura usata, utilizzando a tale scopo la bacheca annunci di una piattaforma commerciale di un noto social network. A presentarsi alla porta due soggetti, un uomo e una donna, entrambi residenti ad Arezzo, entrambi già noti ed apparentemente intenzionati ad acquistare il veicolo, un’Alfa Romeo 159. Anche in questo caso è stata tradita la buona fede della parte offesa, indotta a consegnare l’autovettura prima di ricevere materialmente il denaro concordato: 4mila €, asseritamente bonificati dai malfattori, ma in realtà mai pervenuti sul conto corrente del venditore. Una volta ricevuta la denuncia, i Carabinieri della Stazione di Levane sono riusciti, nel volgere di pochi giorni, a ricostruire l’accaduto ed a localizzare l’autovettura di cui i malfattori si erano illecitamente impossessati, ottenendo anche la restituzione della medesima. Per i due, invece, è arrivata inevitabilmente la denuncia in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Arezzo, sempre per truffa aggravata