I Carabinieri della stazione di Terranuova Bracciolini, a conclusione di una tempestiva indagine, hanno deferito in stato di libertà un 70enne originario di Montevarchi per l’articolo 544 bis del Codice Penale (“Uccisione di animali”), un delitto che nel nostro Ordinamento punisce con la reclusione fino a due anni “chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale”.
L’Arma dei Carabinieri è, ormai da molto tempo, e oggi più che mai, protagonista, nello scenario delle Forze di Polizia europee, dell’attività di tutela dell’ambiente e degli animali. Tra i vari reparti specializzati dell’Arma dei Carabinieri, compreso il comparto Forestale, oltre 7mila uomini sono quotidianamente impegnati nella lotta contro i crimini ambientali.
A voler rimarcare questo delicatissimo ruolo dell’Arma, a poche settimane dall’approvazione della riforma costituzionale che ha novellato l’art. 9 della Costituzione Italiana, inserendovi per altro un espresso riferimento alla “tutela degli animali”, pochi giorni fa è stato siglato il Protocollo d’intesa tra il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri e la LEIDAA (Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente), che consolida ancora di più l’impegno dell’Arma nello specifico ambito.
In tale contesto, a testimonianza dell’impegno quotidianamente profuso dai Carabinieri della Compagnia di San Giovanni Valdarno anche in questo delicatissimo settore (poco meno di un mese fa vi era stata l’operazione dei carabinieri di Cavriglia, che avevano deferito un soggetto per i maltrattamenti inferti ad una cucciola di pastore cecoslovacco di appena 4 mesi), la notizia che è stata portata a termine un’ulteriore indagine su gesti di crudeltà contro gli animali.
Il tutto è iniziato pochi giorni fa, quando i Carabinieri della stazione di Terranuova Bracciolini avevano ricevuto la denuncia-querela da parte di una residente, che aveva trovato la propria gattina di pochi mesi, appena rientrata a casa da una passeggiata nei dintorni, riversa per terra, in fin di vita in una pozza di sangue. Inutile la corsa al pronto soccorso veterinario e l’intervento d’urgenza per estrarre i dardi mortali: un pallino aveva attinto gli organi vitali, e per la piccola gatta non era stato possibile fare nulla.
L’esame medico ha consentito di far luce su un quadro assurdo, impossibile da accettare per la proprietaria: qualcuno, nei dintorni, aveva sparato, con un’arma ad aria compressa, dei pallini, uno dei quali aveva colpito mortalmente la gattina.
Sin dall’inizio è risultata evidente la gravità del gesto, di per sé inconcepibile, ed assolutamente gratuito, se si pensa anche solo alla palese inoffensività di una gattina di pochi mesi.
I Carabinieri della Stazione di Terranuova Bracciolini si sono immediatamente attivati, effettuando un accurato sopralluogo sul luogo di rinvenimento della micetta, escutendo i possibili testimoni a sommarie informazioni, e soprattutto formulando considerazioni di carattere balistico. A quel punto, il quadro indiziario ha portato a restringere il cerchio, e ad ipotizzare la responsabilità di un soggetto, un uomo sui 70 anni, incensurato, che vive nella zona e che in più circostanze aveva manifestato la propria insofferenza nei confronti degli animali, in senso lato.
Immediatamente, i Carabinieri hanno deciso di approfondire gli accertamenti: l’obbiettivo era rinvenire e sequestrare l’arma utilizzata per esplodere i colpi mortali, sia per prevenire ulteriori analoghi episodi, sia per scongiurare possibili tragedie ancor più gravi (basta pensare che i proiettili esplosi avrebbero potuto colpire anche accidentalmente un passante, o un bambino).
Nella prima mattina di ieri, i Carabinieri della stazione di Terranuova Bracciolini hanno rinvenuto nella disponibilità dell’indiziato una carabina ad aria compressa, di libera vendita e quindi legalmente detenuta, potenzialmente compatibile con le ferite che hanno portato alla morte della gattina. L’arma e i relativi pallini sono stati immediatamente sequestrati, andando a corroborare il già preciso quadro indiziario nei confronti dell’indagato.
L’odierna operazione arriva ad appena un anno di distanza da un’analoga indagine svolta dai Carabinieri della Compagnia di San Giovanni Valdarno. All’epoca, ad essere denunciato per l’uccisione di una gattina, fu un uomo sui 60 anni, incensurato, di Montevarchi, che aveva attinto con alcuni pallini sparati con una carabina ad aria compressa la gattina di un vicino di casa.
Il colpevole fu denunciato, e gli fu sequestrata la carabina. Anche allora, per la bestiola, che si chiamava “Luna” ed era stata adottata solo da poche settimane, non era stato possibile fare nulla. Anche allora un gesto crudele, apparentemente del tutto inspiegabile, contro un essere indifeso.