Ancora una volta la sindaca Chiassai sceglie la strada dell’allarmismo invece che quella della responsabilità.
In base a una singola segnalazione non verificata, ha dichiarato pubblicamente – su tutti i mezzi di informazione – che le liste d’attesa per l’ecografia al seno nell’ospedale della Gruccia e in tutta la provincia fossero chiuse, creando comprensibile preoccupazione tra i cittadini.
Una notizia falsa, come prontamente smentito dalla ASL competente.
Sulle liste d’attesa servono certamente monitoraggio costante e un impegno condiviso tra istituzioni, professionisti e cittadinanza.
Le segnalazioni vanno ascoltate, ma il compito di un amministratore non è quello di lanciare allarmi infondati, bensì di verificare i fatti con serietà, e di lavorare per trovare soluzioni.
Purtroppo, la sindaca Chiassai preferisce fare campagna elettorale permanente, anche a costo di screditare pubblicamente l’ospedale della Gruccia e i suoi operatori sanitari.
Il tutto per qualche titolo di giornale in più. Un comportamento grave e irresponsabile, che mina la fiducia dei cittadini nella sanità pubblica e nei suoi professionisti.
Il Partito Democratico, al contrario, continua a lavorare per valorizzare l’ospedale della Gruccia e di tutti gli ospedali della provincia in un contesto reso sempre più difficile dalle scelte del Governo Meloni.
Il definanziamento progressivo della sanità pubblica – dai tagli al fondo sanitario nazionale a quelli sulla prevenzione e sugli screening oncologici – sta mettendo in crisi la tenuta del sistema, colpendo in particolare quelle regioni, come la Toscana, che ancora difendono un modello sanitario pubblico e universalistico.
Proprio la Regione Toscana, lo ricordiamo, ha stanziato decine di milioni di euro per affrontare le criticità delle liste d’attesa e migliorare l’accesso alle cure.
Se la sindaca Chiassai tenesse davvero alla salute dei cittadini, alzerebbe il telefono – come più volte le abbiamo suggerito – per chiedere al Governo di cui fa parte di rifinanziare seriamente la sanità pubblica. Servono meno polemiche e più responsabilità.
Uff. Stampa PD Provincia di Arezzo