Sabato 12 aprile, alle ore 16, nella sala consiliare di Terranuova Bracciolini si terrà un evento in occasione delle celebrazioni per l’80° anniversario della Liberazione e della commemorazione delle vittime delle stragi nazifasciste, con il contributo del Consiglio regionale della Toscana.
L’incontro vedrà la partecipazione del prof. Ivo Biagianti che terrà una conferenza dal titolo “Dal passaggio del Fronte alla Liberazione: le vicende dell’estate del ’44 nella Provincia di Arezzo e in Valdarno”.
Seguirà la presentazione del libro I campi di concentramento fascisti (Editoriale Programma, 2025), scritto da Orlando Materassi e Silvia Pascale, che affronta tra gli altri aspetti una delle pratiche repressive che caratterizzano il regime fascista: l’internamento civile, ovvero una delle principali misure con cui la dittatura tentò di mantenere il controllo e di sopprimere ogni forma di dissenso.
“Il lavoro di ricerca storica portato avanti da Silvia Pascale e Orlando Materassi – ha detto l’assessora alla cultura, Sara Grifoni – ha il merito di ricostruire le atrocità che il regime fascista ha inflitto a migliaia di cittadini italiani e stranieri. Il libro di ci aiuta a comprendere la drammaticità dei campi di concentramento fascisti, dove venivano detenuti non solo i dissidenti politici, ma anche gruppi etnici e minoritari. L’incontro di sabato è un’occasione per ricordare queste storie e per continuare a onorare la memoria delle vittime, di cui poco o nulla rimane anche nella memoria collettiva”.
Il libro I campi di concentramento fascisti ricostruisce la storia dei campi di internamento fascisti, iniziata il 4 settembre 1940, quando Mussolini firmò il decreto che istituiva i primi 43 campi per cittadini di Stati nemici. Tuttavia, come sottolineano Pascale e Materassi, questi campi non si limitarono agli “stranieri” ma diventarono luoghi di detenzione anche per ebrei, zingari, antifascisti e chiunque fosse considerato “potenzialmente pericoloso” dal regime.
La seconda parte del libro è dedicata a una serie di casi studio che prendono in considerazione alcune località italiane: i campi di concentramento di Treviso, Padova, Arezzo (campo di Villa Oliveto a Civitella della Chiana), Firenze (Rovezzano e Bagno a Ripoli). Attraverso la narrazione di vicende specifiche, il testo restituisce volti, nomi e memoria alle vittime, dando un’importante visibilità a storie spesso dimenticate.
Inoltre, durante l’evento sarà offerto un primo riscontro sulla ricerca, attualmente in corso, dedicata al passaggio del Fronte in Valdarno e alla Liberazione di Terranuova, promossa dall’amministrazione comunale in collaborazione con l’Accademia valdarnese del Poggio.
L’ingresso è gratuito.